Vittorio Sgarbi evasione da 715mila euro: cosa succede con il ministro Sangiuliano
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vittorio Sgarbi evasione da 715mila euro: cosa succede con il ministro Sangiuliano

Vittorio Sgarbi

Il sottosegretario Sgarbi affronta indagini mentre il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano cerca di mettere distanza.

Vittorio Sgarbi, noto sottosegretario al Ministero della Cultura, si trova al centro di una bufera giudiziaria per presunta evasione fiscale, con una cifra evasa che si aggira attorno ai 715 mila euro, questa situazione ha scatenato una serie di reazioni, soprattutto dal suo diretto superiore, il Ministro Gennaro Sangiuliano. Nonostante le accuse. Sgarbi ribadisce di possedere una lettera dall’Autorità Anticorruzione che legittimerebbe le sue consulenze private, da cui avrebbe guadagnato circa 300 mila euro solo quest’anno. La questione centrale ruota attorno alla possibile incompatibilità tra il suo ruolo di sottosegretario e le attività remunerative private.

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Il distanziamento di Sangiuliano

Il Ministro Sangiuliano ha espresso forte preoccupazione e disappunto, dichiarando di non essere stato informato delle consulenze private di Sgarbi. Ha inoltre confidato di aver comunicato la situazione a Giorgia Meloni, cercando allo stesso tempo di mantenere una certa distanza da Sgarbi per evitare ulteriori complicazioni. La tensione tra i due risalta una problematica più ampia all’interno del Ministero della Cultura, mettendo in luce la necessità di una maggiore trasparenza e comunicazione.

Le parole e la difesa del sottosegretario

Sgarbi, da parte sua, sembra non essere turbato dalle accuse, anzi, rilancia sulle cifre guadagnate, suggerendo che potrebbero essere anche di più dei 300 mila euro dichiarati. L’inchiesta del Fatto Quotidiano ha messo in luce anche i guadagni derivanti da altre attività come lezioni magistrali. Conferenze e la presidenza della giuria per la finale di Miss Italia.

La difesa di Sgarbi si basa sul fatto che queste attività non sarebbero incompatibili con il suo ruolo di Sottosegretario alla Cultura, come sostenuto dall’articolo 2 della legge 215 del 2004. Secondo Sgarbi, la creatività non dovrebbe essere limitata dal suo ruolo ministeriale, e rifiuta l’idea che queste attività professionali private possano interferire con le sue funzioni ufficiali.

Il caso del sottosegretario pone una luce su una questione delicata e controversa. Quella della possibile incompatibilità tra i ruoli governativi e le attività private, soprattutto quando queste ultime sono remunerative. La sfida ora sarà vedere come questa situazione si evolverà, e quali saranno le ripercussioni sia per Sgarbi che per il Ministero della Cultura.

Va detto che Sgarbi, dopo l’articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano, ha smentito – stando a quanto riferito da Open – la vicenda parlando di una “sequela di bugie” con “ricostruzioni diffamatorie e calunniose“.

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ultimo aggiornamento: 25 Ottobre 2023 17:42

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